3 curiosità e leggende da sapere su Verona
La bomba caduta in Piazza Erbe
Piazza Erbe è uno dei luoghi più belli di Verona e vi troverete spesso ad attraversarla durante la vostra permanenza in città. Da secoli fulcro della vita cittadina e del mercato, è stata però anche teatro di un tragico evento durante la Prima Guerra Mondiale. Il 14 novembre 1915, infatti, apparvero nel cielo tre aerei austriaci che sganciarono bombe sulla piazza. I civili si rifugiarono sotto la loggia della Camera di Commercio, il cui lato venne però colpito e danneggiato. A quel punto le schegge colpirono molte persone causando 48 feriti e ben 29 morti.
Quando passeggerete qui, scorgerete una statua collocata proprio verso quel lato della piazza: rappresenta la Giustizia.
La leggenda dell’Arena di Verona
Tutti conosciamo l’Arena di Verona, simbolo della città. A pochi, però, è giunta voce della leggenda riguardante la sua origine.
Nel Medioevo si narrava che, un tempo, un ricco gentiluomo veronese fosse in attesa della sua sentenza di morte. Le sue urla disperate erano così forti e strazianti da giungere addirittura all’orecchio del Diavolo, che, poco dopo, comparve nella cella. Era da tempo desiderio dei veronesi avere un teatro che potesse accogliere tutta la città. Se la sua costruzione fosse avvenuta per mano del condannato, questo gesto generoso gli avrebbe senza dubbio salvato la vita.
Così il Diavolo gli fece una proposta: in cambio della sua anima, avrebbe svolto lui il lavoro durante la notte . Il condannato, non vedendo altra possibilità di salvezza, accettò immediatamente ma, al calare della notte, inorridì alla comparsa dei demoni infernali che iniziarono ad erigere il teatro. Cominciò così a pregare la Madonna. Le sue preghiere vennero ascoltate ed il sole sorse in anticipo, facendo fuggire tutti i demoni prima di ultimare l’opera, che rimase per sempre incompiuta.
Da qui l’origine dell’ala dell’Arena di Verona.
La biblioteca più antica del mondo si trova a Verona
La Biblioteca Capitolare di Verona è la più antica biblioteca ancora funzionante esistente al mondo e custodisce un patrimonio dal valore inestimabile. Qui vengono infatti conservati da circa 1600 anni oltre 1200 manoscritti antichi, 268 incunaboli e 11 mila pergamene. A conferma del primato che la caratterizza, menzioniamo il celebre Codice Ursicino, datato 1 agosto 517 d.C., che tramanda l’esistenza di uno scriptorium attivo già nel secolo precedente.
Di seguito alcune delle opere conservate presso la Biblioteca Capitolare:
- l’Iconografia Rateriana, che si dice essere la prima rappresentazione di una città medioevale
- l’Evangeliario Purpureo (o Codice Veronese), che contiene i quattro vangeli canonici su pergamena imbevuta nella porpora, con caratteri in oro e argento
- le Istituzioni di Gaio, unico testo al mondo di diritto romano praticamente completo
- l’Indovinello Veronese, considerato a tutti gli effetti l’atto di nascita della nostra lingua
- la prima edizione del De Civitate Dei di Sant’Agostino, contemporanea all’autore
Vi ricordiamo infine che la Biblioteca Capitolare è aperta al pubblico, con la possibilità di accedere sia per una visita autonoma che, in determinati giorni e orari, una visita guidata. Il nostro staff sarà felice di supportarvi nella pianificazione della visita.